Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/91

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come Croce del tuo Sogno, come Tomba della tua Anima. Saprà darti una stella per una parola, un’aquila per un grido, un pianto per un ricordo, sempre. Tu non vivrai che di Passato: ti sarà, in tal modo, assai men grave fuggir la speranza e la vana felicità.

E dovrai viverne fino a morire. Lo spasimo bianco sarà per tenerti ognuna ora: tutto che di più infantile e di più lontano verrà a battere alla tua porta, dovrai accogliere nel profondo e goderti.

La tua tristizia sarà quella de l’uomo che sempre ritorna: tristizia e letizia maggiore tu non saprai, nè mai sapesti.

Or tu voglia, nell’ombra e nella solitudine, morir questa morte. Sudario dell’agonizzante sia il Silenzio.

E l’anima tua non più possederà il brivido libidinoso della Speranza, ma ogni suo gesto sarà di rassegnazione come il chiudersi delle vetrate, a sera.

Allora che lungamente la sua vita per il deserto del Dolore tratta sarà e non tu la gola arida — in udendo le fonti della caduca felicità cantare — lusingata avrai di Piacere; allora che l’anima si sarà cibata, divotamente dell’ostia del Silenzio, prona all’altare della Solitudine, lo spasimo gaudioso vorrà tenerti tutto, in fino a che la Morte non a te si fi-