Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/96

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III


Io voglio morire, solamente, perchè sono stanco;
solamente perchè i grandi angioli
su le vetrate delle catedrali
mi fanno tremare d’amore e di angoscia;
solamente perchè, io sono, oramai,
rassegnato come uno specchio,
come un povero specchio melanconico.
Vedi che io non sono un poeta:
sono un fanciullo triste che ha voglia di morire.


IV


Oh, non maravigliarti della mia tristezza!
E non domandarmi;
Io non saprei dirti che parole così vane,
Dio mio, così vane,
che mi verrebbe di piangere come se fossi per morire.
Le mie lagrime avrebbero l’aria
di sgranare un rosaio di tristezza
davanti alla mia anima sette volte dolente
ma io non sarei un poeta;
sarei, semplicemente un dolce e pensoso fanciullo
cui avvenisse di pregare, così, come canta e come dorme.