Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/99

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ODE ALL’IGNOTO VIANDANTE


I


Ben ch’io t’oda passare
vicino alla mia soglia
e pensi che tu voglia
battere e domandare,

non tormento a più viva
fiamma la mia lucerna
— cui, nella notte eterna
guardo come a una riva —

e non se, a poco a poco,
cresca la lontananza,
vedovo di speranza,
ormai, te folle invoco,