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52 | Prime nozioni di Astronomia. |
prima considerati nella fig. 10, percorrono sotto la luce solare archi più grandi di quelli percorsi nella oscurità, ed hanno per conseguenza il giorno più lungo della notte. Adesso nell’emisfero meridionale i luoghi d, m, contrariamente a quanto facevano nella fig. 10, percorrono durante il giorno archi più brevi che durante la notte. Adesso la calotta attorno al polo nord nel piccolo spazio compreso entro il circolo aa’ ha giorno per 24 ore continue, mentre ha notte di 24 ore invece lo spazio eguale che, limitato da bb’ circonda il polo sud.
Questa posizione della Terra, in cui la linea, ba’, che segna la proiezione del circolo d’illuminazione, fa di nuovo il massimo angolo (obliquità) coll’asse di rotazione, corrisponde all’estate, più precisamente al solstizio estivo del nostro emisfero e al solstizio d’inverno dell’emisfero australe.
Fra questa posizione della Terra e quella rappresentata nella figura 10 v’è pertanto un assoluto contrasto; lo stato cioè delle cose è nelle due figure invertito, come invertite sono le condizioni climatologiche che noi esperimentiamo nelle due stagioni d’inverno e d’estate.
Riflettete bene alla differenza fra le nostre condizioni climatologiche in queste due epoche dell’anno ed esaminate di nuovo le figure 10 e 12.
L’asse terrestre inclinato sul piano dell’orbita della Terra dovendo in ogni punto di essa orbita mantenersi sempre parallelo a sè stesso, fa si che nell’inverno (posizione della fig. 10) il polo nord della Terra si trova pendere dalla parte opposta al Sole, e che nell’estate (posizione della figura 12) esso si trova inclinato invece verso il Sole; ne segue che i due poli della Terra devono avere, ed hanno difetti, uno alla volta alternativamente per sei mesi giorno continuo e per sei altri mesi notte altrettanto continua.