Conobbe Abido il Bosforo; ebbe nome
Adria ed Eusin; da l’elemento usato
Deluso il pesce, e sotto l’alta arena
Sepolto in pietra rigida si strinse: 115Vedi che la sua preda ancora addenta.
Queste scaglie incorrotte, e queste forme
Ignote al nuovo mar manda dal Bolca
L’alma del tuo Pompei patria Verona.
Son queste l’ossa che lasciar sul margo 120Del palustre Tesin da l’alpe intatta
Dietro a la rabbia punica discese
Le immani afriche belve? o da quest’ossa
Già rivestite del rigor di sasso
Ebbe lor piè non aspettato inciampo? 125Chè qui già forse italici elefanti
Pascea la piaggia, e Roma ancor non era;
Nè lidi a lidi avea imprecato ed armi
Contrarie ad armi la deserta Dido.
Non lungi accusan la Vulcania fiamma 130Pomici scabre, e scoloriti marmi.
Bello è il veder lungi dal giogo ardente
Le liquefatte viscere de l’Etna,