Pagina:Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu/54

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     La maculata vipera, e i colubri,
     Che accesi solean infocate arene.
     Qui minor di sua fama il vol raccoglie
     245Il drago; qui il terror del Nilo stende
     Per sette, e sette braccia il sozzo corpo;
     Qui dal sonante strascino tradito
     Il crotalo implacabile, qui l’aspe;
     E tutti i mostri suoi l’Africa manda.

250Chi è costui che d’alti pensier pieno
     Tanta filosofia porta nel volto?
     È il divin Galileo, che primo infranse
     L’idolo antico, e con periglio trasse
     A la nativa libertà le menti:
     255Novi occhi pose in fronte a l’uomo, Giove
     Cinse di stelle; e fatta accusa al sole
     Di corrutibil tempra, il locò poi,
     Alto compenso, sopra immobil trono.
     L’altro che sorge a lui rimpetto, in vesta
     260Umil ravvolto, e con dimmessa fronte,
     È Cavalier, che d’infiniti campi
     Fece a la taciturna Algebra dono.
     O sommi lumi de l’Italia! il culto