Pagina:Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu/64

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Andiamo, Lesbia; pullular vedrai
     Entro tepide celle erbe salubri,
     470Dono di navi peregrine: stanno
     Le prede di più climi in pochi solchi.
     Aspettan te, chiara bellezza, i fiori
     De l’indo: avide al sen tuo voleranno
     Le morbide fragranze Americane,
     475Argomento di studio, e di diletto.
     Come verdeggia il zucchero tu vedi
     A canna arcade simile: qual pende
     Il legume d’aleppo dal suo ramo
     A coronar le mense util bevanda.
     480Qual sorga l’ananas, come la palma
     Incurvi, premio al vincitor, la fronda.
     Ah non sia chi la man ponga a la scorza
     De l’albero fallace avvelenato,
     Se non vuol ch’aspre doglie a lui prepari
     485Rossa di larghi margini la pelle.
     Questa pudica da le dita fugge;
     La solcata mammella arma di spine
     Il barbarico cacto; al sol si gira
     Clizia amorosa: sopra lor trasvola
     490L’ape ministra de l’aereo mele.