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     Invidiarvi io deggio,
     Che in questa ingrata Terra
     Splender da lunge io veggio
     L’ingegno ond’Ella al tempo rio fa guerra,
     Odo i suoi detti e i versi;
     Ma vietati ch’io la vegga i fati avversi.
Se il tuo gran cor ti guida
     Donna in lontane parti
     L’opre a mirar dell’Arti
     Cui l’onor degli Eroi virtude affida;
     Prima ti volgi a Roma
     Che fra le sue rovine
     Distrutta sì, non doma
     Primeggia ancor fra le città reine,
     E le dovizie altrui
     Oscura allo splendor dei pregi sui.
Qui la superba fronte
     Sollevan moli altere
     Che al tardo passeggiere
     Del vinto mondo ancor ricordan l’onte.
     Qui sull’immobil Trono
     Religione augusta
     Sparge di Fede il dono
     Dal Baltico alla nera Affrica adusta,