Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/12

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6 i - epistola a federico d’aragona

della quale non pure in quelli duo primi, Dante e Petrarca, ma in questi altri ancora, i quali tu, signore, hai suscitati, infiniti e chiarissimi esempli non risplendino.

Fu l’uso della rima, secondo che in una latina epistola scrive il Petrarca, ancora appresso gli antichi romani assai celebrato; il quale, per molto tempo intermesso, cominciò poi nella Sicilia non molti secoli avanti a rifiorire, e, quindi per la Francia sparto, finalmente in Italia, quasi in un suo ostello, è pervenuto.

Il primo adunque, che dei nostri a ritrarre la vaga immagine del novello stile pose la mano, fu l’aretino Guittone, ed in quella medesima etá il famoso bolognese Guido Guinizelli, l’uno e l’altro di filosofia ornatissimi, gravi e sentenziosi; ma quel primo alquanto ruvido e severo, né d’alcuno lume di eloquenzia acceso; l’altro tanto di lui piú lucido, piú suave e piú ornato, che non dubita il nostro onorato Dante, padre appellarlo suo e degli altri suoi

                                        miglior, che ma[i]Fonte/commento: Purg. XXVI, 98
rime d’amore usâr dolci e leggiadre.

Costui certamente fu il primo, da cui la bella forma del nostro idioma fu dolcemente colorita, quale appena da quel rozzo aretino era stata adombrata. Riluce dietro a costoro il delicato Guido Cavalcanti fiorentino, sottilissimo dialettico e filosofo del suo secolo prestantissimo. Costui per certo, come del corpo fu bello e leggiadro, come di sangue gentilissimo, cosí ne’ suoi scritti non so che piú che gli altri bello, gentile e peregrino rassembra, e nelle invenzioni acutissimo, magnifico, ammirabile, gravissimo nelle sentenzie, copioso e rilevato nell’ordine, composto, saggio e avveduto, le quali tutte sue beate virtú d’un vago, dolce e peregrino stile, come di preziosa veste, sono adorne. Il quale, se in piú spazioso campo si fusse esercitato, averebbe sanza dubbio i primi onori occupati; ma sopra tutte l’altre sue opere è mirabilissima una canzona, nella quale sottilmente questo grazioso poeta d’amore ogni qualitá, virtú e accidente descrisse, onde nella sua etá di tanto pregio fu giudicata, che