Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/273

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selva seconda 267

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     Madonna stassi in quelle parte eccelse,
ove il mio bel disio da prima nacque,
ch’Amor ogni pensier del core svelse
e piantò quel che sempre verde giacque,
e la mia donna tra le donne scelse
e me la die’; né poi altro mi piacque:
questo amoroso loco or me l’invola:
lí si sta, sanza me, pensosa e sola.

57

     In questo loco ove Madonna gira,
lasso, le luci belle e lacrimose,
amorosi mister dolente mira,
e rimembra le prime dolci cose:
ad ogni passo mi chiama e sospira;
e chi chiama, ode e di lontan rispose:
piange, e piangendo cresce piú il tormento
e fra se stessa cosí dir la sento:

58

     — Qui l’aspettai, e quinci pur lo scorsi.
Quinci sentii l’andar de’ leggier piedi,
e quivi la man timida li porsi;
qui con tremante voce, dissi: — Or siedi — ,
qui volle a lato a me soletto porsi,
e quivi interamente me li diedi:
quivi legò Amor ambi duo noi
d’un nodo che giamai si sciolse poi.

59

     Quando il sentii tra l’ombre e vidi appresso,
il cor tremava pavido nel petto:
era il disio e dubbioso e perplesso:
da timor lieto e timido diletto
in un tempo era il vago core oppresso:
né so in quel punto quel che avessi eletto.
Mentre Amor spinge i passi e ’l timor frena,
mi giunse di letizia incerta piena.