Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/328

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322 indice


lxxiv. Sogno lusingatore  pag. 212 
lxxv. «Levommi il mio pensiero»  »  213 
lxxvi. Il miracolo delle viole  »    ivi 
lxxvii. L’impresa omai è tarda e l’opra vana  »  214 
lxxviii. Il triste fato d’Amore  »    ivi 
lxxix. Il suo cuore sospira nel bel petto della sua donna  »  215 
lxxx. Anche gli occhi vorrebbero seguire la via del cuore e girsene a lei  »    ivi 
lxxxi. Sempre vive Amore  »  216 
lxxxii. Invano chiede al bel fiume notizie della sua donna lontana  »    ivi 
lxxxiii. Alla violetta donatagli dalla sua donna  »  217 
lxxxiv. Effetti dello sguardo amoroso  »    ivi 
lxxxv. I sospiri d’Amore  »  218 
lxxxvi. La sua donna trionfa su Amore, sulle Grazie e sulle Virtú  »    ivi 
lxxxvii. Nuovi ingegni d’Amore  »  219 
lxxxviii. Dolci miracoli  »    ivi 
lxxxix. Sí bella è la mia donna  »  220 
xc. Il pianto della sua donna ha reso pietoso anche Amore  »    ivi 
xci. Le lacrime  »  221 
xcii. Dolci inganni d’Amore  »    ivi 
xciii. Amor novi sospir dal mio cor move  »  222 
xciv. I lunghi giorni degli affanni amorosi  »    ivi 
xcv. Fallaci speranze ed eterni tormenti  »  223 
xcvi. Amore difenda i suoi occhi contro l’altèro sguardo della sua donna  »    ivi 
xcvii. Gli occhi  »  224 
xcviii. Un dubbio d’Amore  »    ivi 
xcix. Dura memoria degli affanni d’Amore  »  225 
c. A Paolo Cortese  »    ivi 
ci. Invoca la sua donna ne’ luoghi giá da lei allietati con la sua presenza  »  226 
cii. Non sa vivere lontano dal suo bene  »    ivi 
ciii. Lontano dagli occhi di lei, ricorda tristamente il suo cammino amoroso  »  227 
civ. Al poeta, contento de’ suoi tormenti, piace la servitú d’Amore  »    ivi 
cv. Poca gloria ha Amore, se ha acceso l’ésca di tanto foco  »  228 
Canzone VII. — Il core, vinto dagli occhi della sua donna, attende morte o guiderdone alle sue pene  »    ivi 
Canzone VIII. — Canzona fatta trovandomi un dí dove erono certe donne, non senza mio pericolo  »  232