Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/312

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306 xvii - rime varie o di dubbia autenticitá

     Se ci è niuna che voglia ch’io gliel presti,
chieggamel pure, e per nulla non resti:
díegli beccar dell’erba de’ suo’ testi,
e poi a casa lo lassi tornare.
     Nessun s’infinga chi n’ha di bisogno:
le mie proferte non son mica sogno;
cosí poss’io aver quel ch’io agogno
da quella che nel foco mi fa stare!
     Io ve lo presto e dovvi i testimoni,
ma non mel mescolate fra’ capponi;
poniam ch’io lo conosca a’ bargiglioni,
ché in ogni loco lo saprei trovare.
     Fra le galline il conosco alla coda,
che è ritta e grossa, ed ha la cresta soda:
governatemelo in modo che e’ goda
e che a’ suo’ piedi possa ritornare.