Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
82 | xi - la rappresentazione di san giovanni e paolo |
Poiché è giunto a Costanza dice:
Io ti vengo a veder, diletta figlia,
con gli occhi, come ti veggo col cuore.
Costanza.
O padre, io veggo in mezzo alle tue ciglia
un segno che mi dice c’hai dolore,
che mi dá dispiacere e maraviglia.
O padre dolce, se mi porti amore,
dimmi ch’è la cagion di questo tedio;
e s’io ci posso fare alcun rimedio.
Dimmelo, padre, sanz’alcun riguardo.
Io son tua figlia per darti dolcezza;
e però dopo Dio a te sol guardo,
pur ch’io ti possa dar qualche allegrezza.
Costantino.
Io sono a dirti questa cosa tardo.
Pietá mi muove della mia vecchiezza
e del tuo corpo giovenil, che sano
è fatto acciò che il chiegga Gallicano.
Costanza.
O padre, deh pon’ freno al tuo dolore!
Intendo quel che tu vuoi dire a punto.
Il magno Dio, ch’è liberal signore,
non stringerá la grazia a questo punto.
Io veggo onde ti vien tal pena al core:
se dái a Gallican quel c’ha presunto,
offendi te e me; e s’io nol piglio
per mio marito, il regno è in gran periglio.