Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/99

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xi - la rappresentazione di san giovanni e paolo 93


E, voltatosi a quelli soldati venuti mirabilmente, dice:


     O gente ferocissime e gagliarde,
presto mettiamo alla cittá l’assedio.
Presto portate sien qui le bombarde
(Dio è con noi: e’ non aran rimedio),
passavolante, archibusi e spingarde,
acciò che non ci tenghin troppo a tedio;
fascine e guastator: la terra è vinta,
né può soccorso aver dal campo cinta.
     Fate i graticci, e’ ripari ordinate
per le bombarde: e’ ponti sien ben forti:
i bombardier securi conservate,
che dalle artiglierie non vi sien morti.
E voi, o cavalieri, armati state
a far la scorta, vigilanti, accorti;
ché ’l pensier venga agli assediati meno,
e le bombarde inchiodate non sièno.
     Tu, Giovanni, provvedi a strame e paglia,
sí che ’l campo non abbi carestia;
venga pan fatto ed ogni vettovaglia;
e Paulo sará teco in compagnia.
Fate far scale onde la gente saglia.
Quando della battaglia tempo fia,
ciascun sia pronto a far la sua faccenda.
Sol Gallican tutte le cose intenda.
     Fate tutti i trombetti ragunare
súbito; fate il consueto bando:
ché la battaglia io vorrò presto dare.
L’esercito sia in punto al mio comando:
chi sará il primo alle mure a montare,
mille ducati per premio gli mando,
cinquecento e poi cento all’altra coppia;
e la condotta a tutti si raddoppia.