Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/144

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stati insieme. E camminarono senza scopo, andando verso Paimpol. Ben presto si trovarono presso la loro casa portati là quasi insensibilmente senza averci pensato; vi entrarono ancora un’ultima volta e salutarono la nonna Yvonne che fu rapita di felicità per averli visti comparire. Yann faceva mille raccomandazioni a Gaud per tante piccole cose lasciate nell’armadio; sopratutto per il suo bel vestito del matrimonio; bisognava spiegarlo ogni tanto e metterlo al sole. E Gaud sorrideva vedendo come egli sapesse anche di questo; poteva essere sicuro che ella glielo avrebbe conservato e curato con amore.

Queste preoccupazioni erano secondarie per loro; ne parlavano così per parlare, per darsi un’aria indifferente Yann raccontò che a bordo della «Leopoldina» si erano tirati a sorte i posti di pesca e che a lui ne era capitato uno buonissimo che l’aveva reso tanto contento. Gaud si fece spiegare anche questo, non sapendo niente delle cose d’Islanda.

— Guarda Gaud, nel parapetto dei nostri battelli, vi sono dei buchi fatti per passarci le nostre canne. Dunque, prima di partire, noi tiriamo a sorte quei buchi. Ognuno di noi guadagna il suo, e durante tutta la campagna, non si ha il dritto di mettere la canna altrove. Il mio posto ora si trova dietro il battello che è il posto da dove si prende più pesce....

Essi parlavano a bassa voce e molto in fretta come per paura di perdere i pochi Istanti che loro restavano. La conversazione aveva il carattere di tutto ciò che deve finire inesorabilmente; le cose più semplici, più insignificanti, sembravano diventare in quegli ultimi momenti, misteriose e supreme....