Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/50

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trovato più giusto che tutta la famiglia fosse stata riunita là per riceverla. Il padre, forse, col suo occhio furbo di vecchio marinaio, aveva indovinato che suo figlio non era indifferente a questa bella ereditiera; perchè metteva un poco d’insistenza a riparlare di lui.

— E’ strano — diss’egli — non è mai stato così a lungo fuori. Egli è andato a Loguivy, signorina Gaud, a comprare degli arnesi per prendere i grossi polipi; come voi sapete, è la nostra grande pesca d’inverno.

Ella distratta, prolungava la sua visita, comprendendo che era già troppo lunga, e sentendo uno stringimento di cuore all’idea che non l’avrebbe visto.

— Un uomo saggio come lui che cosa potrebbe fare! All’osteria non vi è certamente; non dobbiamo temere questo per nostro figlio. Ogni tanto, di domenica, con i compagni non dico di no..... voi sapete sono marinai..... e poi quando si è giovani, Dio mio, perchè privarsi di tutto?... Ma ciò avviene raramente per lui, è un uomo saggio, lo possiamo proprio dire.

Intanto la notte era quasi giunta; avevano piegato i vestiti incerati che avevano cominciati, e sospesero il lavoro.

I piccoli Gaos e la piccola adottata, seduti su dei banchi, si stringevano gli uni agli altri rattristati dall’ora grigia della sera, e guardavano Gaud come per dire: «Perchè non se ne va, ora che è tardi?»

E nel camino la fiamma cominciava a proiettare foschi bagliori rossi, in mezzo al crepuscolo che cadeva.

— Voi dovreste restare a mangiare la zuppa con noi, signorina Gaud.

Oh! no — ella non poteva, il sangue le montò al viso pensando di aver fatto così tardi. Si levò e prese commiato.

Il padre di Yann si era levato anche lui per accompagnarla un poco, fino ad un certo punto isolato, dove dei vecchi alberi fanno un passaggio scuro.

Mentre camminavano l’uno vicino all’altra, ella si sentì