Pagina:Lu rebellamentu di Sichilia - Palermo (1882).djvu/129

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49 Instãcta (in stracta) speciali e temporali. II Gregorio lesse instrata, in seguito fu letto iustizia. Stracta vale via, strada (Vocabolario dello Scobar pag. C, col. V) nel qual senso la lezione riesce chiara. Carlo era re per l'autorità della Chiesa, e quindi i ribelli sono minacciati di scomunica: sono anche minacciati dall'autorità regia in via speciale e temporale: la frase è tuttora nella lingua parlata; p. e. io vi sfido in via giudiziaria.

50 Leggi alu paysi, non a lu so paysi.

51 Dimandu, non donandu: la voce donandu ricorre qualche linea più sotto: dunandu sicundu esti vsanza.

52 Si no, non già si zo, ma il no probabilmente è un errore dellamanuense, che lo scrisse invece di zo. Col zo, (ciò) la lezione corre piana: se ciò (la proposta) piace loro la facciano: se no, si difendano ove il possano.

53 Lu Camerlingu di lu legatu. Nella stampa del Gregorio manca di lu legatu. Il legato Gerardo, come narra la Cronaca, avea spedito a Carlo un Camerlingo. Costui di ritorno in Messina recò la risposta del re; dunque sta bene il testo, che rende chiaro il fatto.

54 Manjari lunu allautru. Nel Codice si trova il verbo mangiare, e si trova nella Leggenda Modenese: manca nella copia del Carrera, ed il Gregorio la supplì nella sua stampa. Gli storici narrano che alle superbe proposte dell'Angioino, la città proruppe in un grido generale d'indegnazione: prima morire che cedere a tali patti. Ma la frase del testo è più energica: prima mangiarci l'un l'altro, anzichè cedere a Carlo.