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la donna nella civiltà greca 3

I

La civiltà greca, seguitando le tradizioni dell’Oriente,1 voleva la donna in perpetua tutela, più serva che compagna dell’uomo; chiusa nel gineceo, occupata soltanto nel governo della casa, senza alcuna cultura. L’uomo invece prediligeva la vita pubblica, le feste della sua religione gaia e gioconda, il fascino della eloquenza, della poesia e delle arti; le lotte della politica, le espansioni della vita libera. Ma un popolo così squisitamente

    sposo strappa di mano ai parenti ed amici della sposa la sua fidanzata, dopo un breve combattimento. Dichiarati vinti i difensori della sposa, la sposa è riconosciuta appartenere al fidanzato come moglie.
    Fatti più miti i costumi e introdotto l’uso dei commerci, doveva cominciare a prevalere l’uso di comprare la sposa; e infatti vediamo la simulazione di una compra essere una delle forme solenni di contrarre matrimonio.
    Il matrimonio posto in essere o con la coabitazione (usus) o con la dichiarazione di reciproco consenso a contrarlo, viene assai più tardi, e suppone una certa libertà delle donne, le quali non sono più vendute dalla famiglia.
    A traverso tutte queste vicende storiche la questione della condizione sociale della donna doveva farsi sentire come una grave questione di fatto nel periodo della formazione istintiva dello Stato; per poi divenire a poco a poco un problema scientifico nel periodo della formazione riflessa.

  1. «D’un but à l’autre de l’Asie, la femme est considérée comme un étre de nature inférieure, tenant à la foi de l’enfant et de l’esclave.... Nos missionnaires ne peuvent parvenir à faire comprendre aux Chinois qu’une femme a une àme immortelle comme l’homme» (Paul Gide; Histoire de la condition privée de la femme dans le droit ancien et moderne). Presso le famiglie ariane dell’Asia la condizione delle donne è un poco migliore. Attingo con compiacenza, per la storia giuridica, dal libro del Gide, che è un sapientissimo lavoro degnamente, come quello del Laboulaye, premiato dall’Istituto di Francia.