Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/21

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carattere del cristianesimo 7


davano luogo a tanti scandali nei tribunali che i Romani persero la pazienza e un editto del Pretore non le volle più pei tribunali. C’ebbe molto che fare una certa Afrania (a. 48 di G. C.) improbissima foemina quae inverecunde postulans, et magistratum inquietans causam dedit edicto. E benché a questa proibizione tenessero dietro altre consimili, nel diritto romano vediamo la condizione della donna immensamente migliorata.

Il Cristianesimo interruppe il movimento di emancipazione civile che la cultura latina portava; ma se proclamò che la donna deve rimaner soggetta all’uomo, ne elevò la dignità purificandone il costume, e ispirandole virtù non ignote certamente agli antichi, ma meno pregiate. Però benché San Paolo proclamasse che davanti a Dio l’uomo e la donna, il libero e lo schiavo, il Greco e il Barbaro erano eguali e tutti dovevano amarsi in Dio, è innegabile che ripigliando le tradizioni orientali proclamava la inferiorità della donna e

    com’era da aspettarselo, il severo Catone; egli che quando non poteva proibire il lusso delle donne tirava a caricarlo di tasse. Tito Livio ci riporta l’orazione di lui. Sia pure stata composta da Tito Livio, ci basta per esprimere il sentimento dei tempi e l’animo probabile e l’impeto del grande avversario delle donne.

    Catone corse subito al Foro, e prese subito a parlare. Cominciò dal pigliarsela coi mariti. Se ognuno di voi, o Romani, egli disse, avesse pensato a tenere a dovere la sua donna, non avremmo che fare qui con tutte messe insieme. Non contente di governarci in casa, esse vogliono governare anche nel Foro! Credeva che fosse una favola il racconto che in una certa isola una congiura di donne avesse distrutto dalle barbe ogni stirpe di sesso virile ; comincio a persuadermi che anche a Roma c’è da aspettarsi un tiro di questo genere. Non ci sono persone tanto da poco, dalle quali tu non possa aver pericolo se le lasci liberamente far congrega. Quest’agitazione di donne ( costernatìo muliebris), o sia nata da sé o siastata eccitata da voi, Fundunio e