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18 l'idea della inderiorità morale della donna

D’altra parte lo spirito del diritto canonico predominava, ed esso forse più di ogni altro era sfavorevole alla donna. Perchè se mitigava certe durezze del diritto romano, abbandonando il concetto politico da cui erano ispirate, se non voleva come il diritto germanico misurata la capacità civile sulla potenza a portare le armi, feriva la capacità civile delle donne forse più di ogni altro sistema, perchè più di ogni altro insisteva sulla loro inferiorità morale. Questa idea della inferiorità morale della donna fu principalmente diffusa dai canonisti; e il rispetto quasi religioso per le donne dei popoli germanici, lo spirito della cavalleria, l’esercizio dei diritti di sovranità da parte delle donne, ebbero fierissimi avversarii nei Papi e nei Concilii.

La legislazione fu quale lo spirito della giurisprudenza.

In quasi tutti gli Statuti delle città medioevali le donne sono sottoposte a tutela: nelle successioni le tro-


    faire, justa illudi Semper prompta rei quae prohibetur ei. (Extrav de mat coni int). — De rechief, les femmes si alléguent volontiers et racconterà leur propre vitupère et honte. (Extra de div. cap. eoo « liberis). — De rechief, elles sont cautes et malicieuses et pour ce dit une loy que chacun doit étre content s’il peut departir de leur contraire sans crainte et sans gain {De jure dot. L. quoties). — Et pourtant Monseigneur saint Augustin disoit que la femme est une beste qui n’est pas ferme ni stable; elle est hayueuse à la confusion de son mari; elle est nourrissante de mauvaiseté, et si est commencement de tous plaids et de toutes tensons, et si trouve « voye et chemin de toute iniquité. » Centinaia di giureconsulti dicono presso a poco lo stesso: super giù cominciano come il Menochio: Leges consuluerunt imbecillitati sexus, e via via di questo passo. Tutti i posteriori al Tiraquello fanno capo a questo giureconsulto che aveva espressioni più bizzarre e saporite pei gusti d’allora.