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64 gli uomini di stato


Ce ne farebbe persuasi l’esame che per larghi tratti facemmo delle vicende storiche del problema. Nessuna soluzione, in nessun’epoca e in nessun luogo; il contrasto sempre e dappertutto.

Se noi nella speranza, se non di una soluzione, di trovare almeno una concorde autorevole opinione, volessimo ricercare il pensiero degli uomini di Stato, ci affaticheremmo inutilmente.

Gli uomini di Stato hanno dato al problema dei diritti della donna soltanto un’attenzione distratta, o preoccupata da soverchio sentimento subiettivo; ma poco o tanto che vi abbiano atteso, basta per rivelarci tutta la loro discordia. Nè rileva differenza di scuola o di aspirazioni politiche; Mirabeau, Danton e Napoleone I si trovavano d’accordo fra loro. Discutendosi il codice civile, Napoleone I diceva: c’è una cosa che non mi piace, e che non mi par punto francese, che una donna possa fare quel che vuole. Ma Napoleone ebbe per collaboratore delle sue riforme politiche e amministrative il Sèyes; e il Sèyes e il Condorcet elevavano a dottrina la parificazione politica dei due sessi. In Inghilterra non vi ha distinzione di Tories o Whigs che valga: ognuno ha un’opinione per conto suo: i Ministri stessi votano come vogliono.

I

Era naturale che la legislazione civile di tutti i popoli dovesse risentire di tutti questi contrasti, e che il problema si ponesse in ogni codice e non si risolvesse in nessuno.