Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
CANTO PRIMO
Silenzio di Dio. — I suoi ministri imprecano. — Lucifero s’incarna. — Proposizione del poema, ed apostrofe ai critici. — Avvenimento dell’Eroe sul Caucaso, da dove eccita gli uomini alle finali battaglie del pensiero. — S’incontra in Prometeo, che cerca da prima dissuaderlo dall’impresa, ch’egli crede inutile e disperata; commosso poi dalle ardite parole di Lucifero, lo prega di volergli narrare la sua storia. — L’Eroe si dispone al racconto.
Dio tacea da gran tempo. Ai consueti
Balli moveano in ciel gli astri, e con dura,
Infallibile norma albe ed occasi
Il monotono Sol dava alla terra.
5Reddían le nevi ad imbiancar le spalle
Del tremante dicembre; april venia
Col suo manto di fiori; arida e stanca
Movea la bionda està giù da’ falciati
Campi a cercar le vive onde marine;
10E, coronato il crin d’edra e di poma,
Scendea l’autunno a ruzzar vispo e snello
Fra l’accolte alpigiane, e pigiar l’uve
Romoreggiando nei capaci tini.
Tutto seguía così l’alte, immutate
15Leggi de la Natura, e nulla avea
Pensiero o senso del tacente Iddio.
Da fiero gel, da sacro orror comprese
Furono allor le vostre anime, o biechi
— 16 — |