Dal ciel piombando il fulmine ritorto.
Che se Giove sdegnato, e gli altri numi 585I supremi del ciel fulgidi templi
Con terribile suon scuotono, e ratte
Lanciano fiamme, ovunque lor più aggrada,
Dimmi, ond’è, che a chiunque alcuna orrenda
Scelleraggin commette, il seno infisso 590Non fan, che fiamme di fulmineo telo
Aneli, e caggia a’ malfattori esempio
Acre sì, ma giustissimo? E piuttosto
Chi d’alcun’opra rea non ha macchiata
La propria coscienza, entro alle fiamme 595È ravvolto innocente, e d’improvviso
È dal foco, e dal turbine celeste
Sorpreso, e in un sol punto ucciso, ed arso?
E perchè ne’ deserti anche alle volte
Vibrangli, e l’ire lor spargono al vento? 600Forse con l’esercizio assuefanno
La destra a fulminar? Forse le braccia
Rendono allor più vigorose, e dotte?
Perchè soffron, che in terra ottuso e spento
Sia del gran padre il formidabil telo? 605Perchè Giove il permette, e nol riserba
Contro a’ nemici? E perchè mai no ’l vibra,
Finalmente, e non tuona a ciel sereno?
Forse tosto ch’al puro aer succede
Tempestosa procella, egli vi scende,