Perturbata la mente, e sempre involta
Tra cordoglio, e timor: rugoso il ciglio, 1720Severo il volto, e furibondo: in oltre
Sollecite l’orecchie, e d’un eterno
Romore ingombre: il respirar frequente,
E grande, e raro: d’un sudor gelato
Madido il collo, e splendido: gli sputi 1725Tenui, piccioli, e salsi, e d’un colore
Simili al croco, e per l’arsicce, e rauche
Fauci da grave tosse appena eretti.
I nervi in oltre delle mani attrarsi
Solean, tremar gli articoli, e da’ piedi 1730Salir pian piano all’altre membra un gelo,
Duro nunzio di morte: avean compresse
Fino all’estremo dì le nari, in punta
Tenue di naso, ed aguzzo, occhi sfossati,
Cave tempie e contratte, e fredda ed aspra 1735Pelle, ed orrido ceffo, e tesa fronte.
Nè molto già dalla penosa, e cruda
Morte oppressi giacean: la maggior parte
Perian l’ottavo dì, molti anco il nono
Esalavan lo spirto; e se alcun d’essi 1740V’era (che v’era pur) che da sì fiero
Morbo scampasse, ei nondimen corroso
Da sozze piaghe, e da soverchia, e nera
Proluvie d’alvo estenuato, al fine
Tisico si moria. Con grave duolo