Create sian dalla natura, e quanto
Star ne debbiano avvinte, e come indarno
Procuran di schivar del tempo edace 100I decreti immutabili ed eterni;
Qual dell’animo uman principalmente
Già si provò, che di natia sostanza
Creata è la natura, e che non puote
Eternamente conservarsi intatta, 105Ma che spesso ingannar soglion gli spettri
Le menti di chi dorme, allor che pare
Veder chi morte in cenere converse;
Nel resto il preso metodo mi tira
A doverti insegnar, che di mortale 110Corpo è il mondo, e nativo, ed in quai modi
Il concorso degli atomi fondasse
La terra, il cielo, il mar, le stelle, il sole,
E il globo della luna, e quai viventi
Nascan dal grembo dell’antica madre, 115E quali anco all’incontro in alcun tempo
Nascer giammai non ponno, e come gli uomini
Variando favella incominciassero
L’un l’altro insieme a conversar per mezzo
De’ nomi delle cose, e com’entrasse 120Il timor degli Dei ne’ petti nostri,
Che sol quaggiù quasi beate e sante
Custodisce le selve, i laghi, i templi
Sacri a’ Numi immortali, e l’are, e gl’idoli.