Pagina:Lucrezio e Fedro.djvu/85

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di Tito Lucrezio Lib. V. 71

     1880Nè men punto adoprar sì fatte cose
     Con l’argento, e con l’or gli uomini prima
     S’accingean, che co ’l forte, e duro rame:
     In van, posciachè vinta ogni sua possa
     Era a ceder costretta, e non potea
     1885Soffrir tanta fatica. Indi in maggiore
     Pregio era il rame; e l’or negletto, e vile
     Giaceasi inutil pondo; or all’incontro
     Si giace il rame, e in sommo pregio è l’oro:
     Tal delle umane cose i tempi muta
     1890La volubil età. Quel, che una volta
     Caro esser ne solea, d’ogni onor privo
     Finalmente divien. Quindi succede,
     Che l’or già dispregevole, com’era,
     Non sembra; anzi viepiù di giorno in giorno
     1895E bramato, e cercato, e ritrovato
     Di lodi adorno fra mortali sciocchi
     Fiorisce, ed ha meravigliosi onori.
Or tu per te medesmo agevolmente
     Ben conoscer potrai, come trovata
     1900Fosse del ferro la natura, e l’uso.
     Armi pria fur le mani, e l’ugna, e i denti,
     E i sassi, e in un co’ sassi i tronchi rami
     De’ boschi, e poi che ne fur note in prima
     Le fiamme, e il foco; indi trovossi il ferro,
     1905E il rame; e pria del ferro il rame in opra
     Fu messo, perchè allor copia maggiore


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