Qual è forza, che sia la luce, e quale
Il tepido vapor de’ rai del sole:
Che fatti essendo di minuti semi
Son quasi a forza ognor vibrati, e nulla 290Temono il penetrar l’aereo spazio,
Sempre da novi colpi urtati e spinti.
Conciossiachè la luce è dalla luce
Somministrata immantinente, ed ave
Dal fulgore il fulgor stimolo eterno; 295Onde per la medesima cagione
Mestieri è, che l’effigie in un momento
Sian per immenso spazio a correr atte,
Pria perchè basta ogni leggiero impulso,
Che l’urti a tergo, e le sospinga avanti; 300Poi, perchè son di così tenui e rari
Atomi inteste, che lanciate intorno
Penetrano ogni cosa agevolmente,
E volan quasi per l’aereo spazio.
In oltre se dal ciel vibransi in terra 305Minimi corpi, qual del sole appunto
È la luce, e ’l vapor, miri, che questi
Diffondendo se stessi, in un momento
Irrigan tutto il ciel supremo, e tutta
L’aria, l’acqua, e la terra, ove sì mobile 310Leggerezza gli spinge; or che dirai?
Dunque le cose, che de’ corpi al sommo
Sono al moto sì pronte, se lanciate