Pagina:Lucrezio e Fedro I.djvu/245

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di Tito Lucrezio Lib. IV. 217

     Triangolari, altri rotondi, ed altri
     935Scabrosi in varie guise, e di molt’angoli;
     Poichè tal differenza esser conviene
     Tra le figure de’ meati esterni,
     E fra tutte le vie de’ nostri sensi,
     Qual richieggon degli atomi le forme,
     940I moti, e le testure. Or quando un cibo,
     Che par dolce ad alcuno, ad altri amaro
     Sembra; a quei, che par dolce, i lisci semi
     Debbon soavemente entro i meati
     Penetrar della lingua; ed all’incontro
     945A quei, che sembra amaro, i rozzi, e gli aspri.
     Quindi intender potransi agevolmente
     Tutte le cose appartenenti al gusto:
     Poichè senz’alcun dubbio allor che l’uomo,
     O per bile eccedente, o per qualunque
     950Altra cagion langue da febbre oppresso,
     Già tutto è il corpo suo turbato, e tutti
     Gli atomi; ond’è composto, han varj e novi
     Siti acquistato: e da tal causa nasce,
     Che quei corpi medesimi, che innanzi
     955S’adattaro alle fauci, or non s’adattino;
     E sian gli altri di sorte, che produrre
     Debbano in penetrando acerbo senso.
     Posciachè gli uni, e gli altri entro il sapore
     Del mel son mescolati; il che di sopra
     960Con più ragione io t’ho dimostro a lungo.