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Pagina:Luigi Barzini. Sotto la tenda.djvu/102

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sono rari; al mattino, talvolta, qualcuno è trovato strangolato nel suo collare. La fila dei prigionieri, come una tenia, sopprime ogni tanto qualche anello.

E la carità pubblica che nutre quei disgraziati, e ciascuno di essi, affamato, accusa in cuor suo il compagno di aver rubato il suo pane. Quel verme gigantesco che ha tanti piedi e tante mani, trascina un taciturno ed implacabile odio verso se stesso.

Non dobbiamo accusare di troppa crudeltà il vecchio Sidi Bubaker. Egli è un kaid marocchino, e segue le con suetudini del suo paese. E governatore, ha i suoi prigionieri, e li tiene come si sono sempre tenuti i prigionieri al Marocco quando non si possiede una kasbah nei cui sotterranei gettarli senza catene. L’imperatore stesso avvince così i suoi prigionieri di guerra al campo, sovente poveri contadini strappati al lavoro. Dietro all’Afrag, al recinto imperiale, giace in terra, disposta a mostruosa spirale, una catena di uomini.

La prigionia è l’unica pena del Marocco, senza grada zione e senza limiti di tempo. La pena di morte è virtual mente abolita, essa non frutta nulla. La prigionia, invece, è un cespite di guadagno. Il carcere è per un governatore una specie di frutteto privato nel quale egli pianta degli uomini. Per qualsiasi delitto il colpevole è condannato a ri maner prigioniero finchè la sua famiglia, o la sua tribù, non abbia pagato una tassa di redenzione. Spesso ciò avviene anche senza l’ombra del delitto. L’uomo che ha ucciso e de rubato sconta la stessa pena dell’uomo che ha cercato di far passare due polli alla dogana, l’ex-dignitario in disgrazia sta insieme al bandito acciuffato dalle milizie imperiali, e al mer cante che non può pagare un debito ad un europeo. Se la taglia non è pagata il prigioniero rimane prigioniero finchè muore. Se è pagata, è libero come un uccello, qualunque sia la sua colpa. Degl’innocenti sono dimenticati per sempre. Il loro vitto non costa nulla!

Ciò che v’è di più triste è che noi europei, forti dei nostri privilegi, profittiamo di queste indegnità, noi che dovremmo portare qui un raggio di giustizia. Qualsiasi stra-