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Gaspara Stampa. 31

prime poesie, destando una ammirazione entusiastica. Pareva infatti un miracolo quella bella fanciulla amata dalle Muse, quando levava nel canto la dolcissima voce, volgendo al cielo gli occhi luminosi, pieni di incanti e di promesse.

Ora, quale fu il suo cuore durante questi anni di facile gloria, di successi lusinghieri per la sua vanità femminile e per il suo orgoglio di artista? È possibile credere che, in una società corrotta e sensuale come la società veneziana, una fanciulla ardente e fantasiosa passasse senza sentirsi sfiorare dall’ala di un desiderio? Non avrà sorriso a nessuno allora quella bellissima bocca?

I grandi occhi giocondi non si saranno posati con compiacenza su qualche grazioso e galante gentiluomo, fra i tanti che mostravano d’adorarla?

Se pur fu, nessuna traccia ne rimase nel suo Canzoniere, che è come lo specchio della sua vita passionale. Saranno stati brevi fuochi senza conseguenze, sguardi scambiati, strette di mano furtive, dimenticate il domani. Non era ancor giunto il tempo, e non era ancor giunto l’uomo.

Questi arrivò nella persona del conte Collaltino di Collalto, signore di Treviso.

Egli aveva allora ventisei anni; Gaspara quasi lo stesso. Egli era bello, alto, slanciato, fatale. Aveva fama di coraggio; era colto, come quasi tutti i giovani gentiluomini del suo tempo; era galante, tenero, insinuante. Messer Lodo-