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32 Luigi di San Giusto

vico non avrebbe potuto creare un più perfetto cavaliere, e tale apparve Collaltino agli occhi abbagliati di Gaspara.

Si incontrarono forse nell’Accademia dei Pellegrini, perchè anche egli era poeta, il nobile conte, e già noto col nome accademico di Virgiliano Coridone; era poeta, e cercava due begli occhi da cantare.

Gli occhi di Gaspara gli piacquero, e gli parve che valessero qualche fatica della sua musa.

Altèri, vaghi, pargoletti Amori,
che a lei scherzando gite d’ogn’intorno,
vólto, che d’onestà sei così adorno,
quando fien spenti mai cotanti ardori?

Le stelle in cielo non staran più allora,
nè le selve averanno albori e fronde,
nè pesce alcuno asconderan più l’acque.

Allor fia il dì che di legami fuora
uscirà il core.

Giuramenti d’innamorato! Ma la povera Gaspara non domandava meglio che di credergli.

L’amore l’avvolse come una vampata. Ella non pensò neppure un momento di resistere al fascino fatale.

Erano prossime le feste natalizie, dell’anno 1548, quando Gaspara vide per la prima volta colui, che doveva essere la sua delizia e la sua tortura suprema. Ella accolse le sue dichiarazioni d’amore come un’alta fortuna.