Pagina:Luisa Anzoletti - Giovanni Prati, discorso tenuto nel Teatro Sociale la sera dell'11 novembre 1900 per invito della Società d'abbellimento di Trento, Milano 1901.djvu/9

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idioma, al par del vostro creato ad esprimere tutto ciò che nel linguaggio del sentimento esala come un profumo d’anima.

E ben vi era, voi lo vedete, in quest’adunanza, chi assai meglio di me potea farvi udire l’eloquente parola che col pensiero suscita il pensiero, che dà all’idea rapita all’invisibil suo regno lo splendore dell’immagine rivelatrice del bello e del vero. Ma se una foga d’affetti, se un’improvvisa esaltazione d’entusiasmo, e vaghezza di sogno e gioia e mestizia insieme confuse e traboccanti dall’anima in un impeto appassionato di commozione, dovean pur trovare quest’oggi la loro parola, voi che conoscete l’ineffabile tenerezza d’un balbettìo d’infante, e il mistero che si disasconde ne’ taciti sospiri d’un labbro innamorato, voi non vi maraviglierete, no, che quella parola sia stata chiesta ad un cuore di donna. Poichè, dove tace quasi del tutto il ragionamento, nè altro può parlare che l’affetto e la fantasia, il chiedere quella parola alla forza ragionatrice dell’uomo, sarebbe quasi un voler costringere la natura a parlare un linguaggio non suo.

Questo io dovea dire anzi tutto, affine di giustificare il perchè una Società di egregi concittadini, la quale col nome di Società d’abbellimento è sorta a promuovere nobilmente nella nostra città il decoro delle arti del bello, abbia desiderato che la mia parola divenisse oggi l’espressione più manifesta dell’idea e dei sentimenti che qui ci riuniscono a commemorare il glorioso figlio dell’arte e della terra nostra, Giovanni Prati. Opera e degno vanto di questa patria Società d’abbellimento sono le onoranze onde noi celebriamo la memoria del poeta, alla vigilia d’inaugurare l’immagine di lui espressa nel marmo, che