Pagina:Luzio-Renier - Mantova e Urbino, Roux, 1903.djvu/13

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AL LETTORE



È già scorso un decennio da che fermammo il proposito di ricostruire la biografia d’Isabella Gonzaga e di illustrarne le molte e rilevanti relazioni politiche, artistiche, letterarie coi mezzi veramente eccezionali che ci erano pôrti dall’archivio Gonzaga di Mantova. Un po’ di resoconto morale non sarà ora fuori di luogo.

Raccolto con ogni cura il materiale inedito (s’impiegarono in ciò non meno di tre anni), la prima idea nostra fu di pubblicarlo illustrato in una grande opera, che rispecchiasse in modo definitivo la vita e le relazioni di quella dama, in cui si ravvisa ormai generalmente “il più compiuto e perfetto tipo di principessa italiana nel Rinascimento”1. Senonchè mentre noi attendevamo all’impresa, non agevole ma piena di attrattive e di

  1. E.MASI, Vita italiana in un novelliere del Cinquecento, Roma, 1892, p.32; estr. dalla N.Antologia. Il Rayna la chiama “colei che tutti s’accordano nel riguardare siccome l’esemplare più perfetto di quello splendido fiore, che fu la donna del nostro Rinascimento”, L’Orlando innamorato del Boiardo, nel volume La vita italiana nel Rinascimento, Milano, 1893, p. 325.