Pagina:Macaluso Aleo - I primi passi dell'Italia in Africa, 1932.pdf/3

Da Wikisource.

— 291 —

Impero da lui con tanta audacia e potenza instaurato. Intanto, l’Africa settentrionale, poco dopo il 1825, era già stata assaltata dall’Europa, perchè entrasse nell’orbita della civiltà europea. La Francia, onusta di gloria e di storia gloriosa, aveva messo piede in Africa settentrionale nel giugno del 1830 con lo sbarco di Sidi Ferrùsc.

Questa potente, civile e bellicosa nazione aveva, forse incoscientemente, dato il segnale dell’assalto della Barberia, nido di pirati e di taglieggiatori crudeli e rapaci.


Cavour alla ricerca di una colonia penale in Africa. — Il piccolo Piemonte governato da un grande ministro pensava che non era sempre conveniente restare spettatori impassibili dinanzi all’espansione altrui; ma — com’è naturale — non poteva mai pensare a lanciarsi in imprese coloniali guerresche, sia perchè lo Stato sardo non sentiva nessun assillo per esuberanza demografica, sia perchè esso non aveva una statura tale da cimentarsi da solo in guerre coloniali.

Ma il Cavour, sempre vigile, non aveva sdegnato di avviare trattative col cardinal Massaia e con il padre Stella, i quali gli avevano fatto balenare la possibilità di commerci con l’Impero etiopico ed anche la fondazione di colonie di agricoltori.

Infatti, nel 1859, il cardinale Massaia, vicario apostolico nei Galla aveva scritto il padre Léon des Avanchères, in Torino, di comunicare al ministro Cavour che il degiasmacc Negussiè, signore del Tigrài e pretendente al titolo di Negus Negàst, era disposto a cedere, mediante un compenso pecuniario, un tratto di costa fra Zula ed Amfilé, per fondarvi una colonia penale.

Quest’offerta del Massaia, per il tramite del des Avanchères, era stata provocata da due richieste in questo senso, fatte nel 1852 e nel 1867 dallo stesso ministero