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Certo si è che la spiegabile gelosia ed invadenza francese potè essere contenuta automaticamente, quando si presentò l’occassione di un grave incidente fra il presidio spagnolo di Melilla ed i Marocchini. Infatti la Francia fu impedita dallo intervenire nella faccenda, anticipando il danaro che il sultano avrebbe dovuto sborsare, quale indennità dovuta alla Spagna, che aveva avuto un forte distrutto e parecchi uomini uccisi.

In altri termini, l’Italia era riuscita a frustrare le non sempre fondate pretese e, spesso, eccessive della Francia, interessando tutta l’Europa, la quale era, in definitiva, «concorde nel volere che il Marocco restasse aperto alla attività di tutte le nazioni.»

Sebbene in Francia si sia sempre stati propensi ad ammettere che l’Italia crispina fosse nemica dichiarata di essa, è da affermarsi alto e forte, però, che questa Italia crispina non aggredì nessuno nè usurpò i diritti di nessuno; ma volle e seppe sempre resistere agli attacchi od alle pretese irragionevoli altrui; se questo altrui suona quasi esclusivamente Francia la colpa non è certamente dell’Italia d’allora, e, forse, neanche della Francia: bisognerebbe attribuire i malumori e gli attriti alla contiguità delle zone in cui, talvolta, gli interessi delle due nazioni sono stati e saranno divergenti e contrastanti a dirittura. Tuttavia, la Grande Guerra à dimostrato palesemente che le due nazioni sorelle si sono sempre incontrate sulle strade maestre della storia.


Occupazione di Massaua. — Si è detto di sopra che, il dieci marzo 1882, il governo italiano otteneva dalla Rubattino la cessione di Assàb e territorio adiacente per lire quattrocento-sedici mila e che, pochi mesi prima, il Cairoli vi aveva nominato un Commissario civile. Questo modestissimo