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poesie varie | 287 |
Chi corre al varco? Ma s’alcun non muove,
muovasi l’Apennino e tutto vada
a sopraporsi a l’Alpi. Ahi giá trascorse,
poiché alcun non v’accorse,
veggio le schiere minacciar la pruove.
Strette insieme le ninfe altra contrada
cercan per dubbia strada;
s’asconde Pan negli antri ed il bifolco
fugge al gran suono ed interrompe il solco.
Pallida intanto e palpitante osserva
il doppio nembo la gran donna; accesa
vede l’aspra contesa,
vede sua morte in ogni colpo e vede
lassa ch’ogni vittoria è sua sconfitta,
giá che ’l suo strazio al vincitor si serva.
Cosi s’avvien che ferva
tra due belve la pugna, a cui mercede
agnella fia, giá dal timor trafitta
sta mirando l’afflitta,
né piú per l’una che per l’altra pende,
ché da l’una e da l’altra i morsi attende.
Or perché tanti voti?
Perché il fin del pugnar chiede e desia?
Dirassi pace e servitú pur fia.