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350 dell’iliade di omero


quell’impresa che Dio favorir vuole.
530Su, ragunin gli araldi alto gridando
i ferrocinti achei presso le navi,
e noi cosí raccolti andiam per l’ampio
esercito a svegliar spirti guerrieri. —
     Sí disse e dissentire il re non seppe.
535Agli striduli araldi ordinò tosto
di convocar gli achei chiomati a guerra.
Gridaron essi, e quei tosto adunati
vidersi. I re di Giove allievi presso
Atride corser, dagli altri distinti;
540con essi l’occhiazurra Palla, in petto
non invecchiarne, immortai, preziosa
l’égide da cui cento di tutt’oro
frange pendeano ben attorte avendo,
e valea cento buoi ciascuna. Andava
545con questa fra le turbe impetuosa,
confortandole a gir; nel cuor di tutti
nuovo vigore infuse e senza fine
di guerreggiare e di pugnar disio.
     Tosto a ciascun piú dolce par la guerra
550che al patrio su le navi amato suolo
il ritornar. Come allorché in eccelso
monte distrugge il foco immensa selva,
lo splendor lungi appare, in simil modo
ne l’andar di costor Tacciar divino
555lume spargea che giá per l’aria al cielo.
Qual degli uccei le numerose genti,
oche o gru o cigni lunghicolli in prato
d’Asia o a Tacque del Caistro intorno
volan qua e lá lieti de Tale e il suolo
560occupan strepitando e ne risuona
il prato, cosí genti da le navi
e padiglion de lo Scamandrio al piano
folte accorreano, rimbombava il suolo
sotto i lor piedi e de’ cavalli. Stettero