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390 dell’iliade di omero


a tergo fanti valorosi, agli altri
350perché fosser trincea; cacciò nel mezzo
i codardi, acciocché a combatter tutti
anche a dispetto lor fosser costretti.
I cavalier prima istruí, ordinando
di contenere i lor destrieri e in turba
355non urtare, né alcun fosse che in sua
bravura e ancor di cavalcar ne l’arte
affidato a pugnar corresse solo
avanti gli altri co’ troiani, e parimente
non desse addietro, ché «piú deboli
360ne diverreste. Ma chiunque ai carri
de’ nemici col suo pervien, presenti
l’asta, ché ciò gli tornerá assai meglio:
In questo modo ostili muri e rocche
i maggior nostri atterrar giá piú volte».
     365Cosí esortava il vecchio armiperito
e ne godea Agamennone, ed alate
parole gl’indirizzò; — Deh, se il vigore
de l’animo le tue ginocchia, o vecchio,
secondassero, e forza in te vivesse!
370Ma te vecchiezza a tutti ingrata opprime.
Fosse essa in altri e tu fra i giovati fossi! —
Ripigliò il gernio cavalier Nestorre:
— Ben anch’io Atride, esser vorrei qual fui
allor ch’il forte Trentalione uccisi;
375ma non tutto ci danno a un tempo i dèi:
era giovane allora, ed or vecchiezza
mi preme. Non pertanto qual pur sono
starò tra i cavalieri e col consiglio
e con la voce gioverò: de’ vecchi
380questo è il pregio, vibrar Faste sapranno
freschi d’etá che in lor forze han fede. —
Passò innanzi contento Atride e ’l figlio
di Peteo Menesteo sferzadestrieri
ritrovò: intorno ateniesi in guerra