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canto quarto 395


loco, gli scudi e l’aste e i ferrocinti
530uomini si mischiano, umbilicati
scudi s’urtan, furor, minacce e strida
di chi feria, di chi cadea: la terra
correa di sangue. Siccome allor quando
dagli alti monti scendono e in profondo
535alveo, ch’è ne la valle, impetuosa
spingon l’onda i torrenti, intimorito
tanto rumore ode il pastor dal colle;
tal da questi venia fracasso e tema.
Primo Antiloco uccise un de’ troiani
540che armato fra i primier pien di valore
Echepol Talisiade combattea;
ne la cresta de l’elmo equina il colse
e l’asta fisse in fronte; dentro l’osso
la ferrea punta penetrò, coperse
545ombra a lui gli occhi allor caliginosa
e cadde quasi torre in aspra pugna.
Elefenór Calcodonziade duce
de gli abanti grandanimi lo prese
pe’piedi e’l sottraeva per predarne
550l’armi, ma durò poco il suo sforzarsi
perché, vistolo Agenore gran cuore
l’ucciso strascinare, il fianco, ch’egli
cosi inchinato scopria de lo scudo,
investi con l’acuta asta ferrata.
555Si sciolsero le membra e abbandonollo
l’anima. Sovra lui di troici e achei
rissa spietata sorse; come lupi
si azzuffarono e l’un l’altro uccidea.
Qui il Telamonio Aiace Simoisio
560d’Antemi’on florido giovinetto
feri; lui giá del Simoente in riva
la madre partori, dal monte d’Ida
discesa i genitor seguendo e il gregge
guardando: quinci fu ch’ebbe tal nome.