Pagina:Maffei - Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto, 1797.pdf/125

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gione il fiore degli uomini savj di tutto lo Stato; il che non sarà per certo picciolo, nè disprezzabile vantaggio. Abbiamo veduto, che Roma fu Roma, perchè agli uomini rari, ed eccellenti d’Italia dava adito nella Repubblica.

I Deputati par che dovessero per se aver titolo a poter esser ballottati per il Senato. Il titolo, e la ballottazione non gli fa Senatori; il farli o no resterà in arbitrio del Gran Consiglio; ma da una parte bisogna far vedere, che il grado Patrizio vien conferito alle Città in tutta la sua perfezione, e dall’altra non bisogna privarsi d’ammetter nel Senato qualcuno di quel numero, che talvolta per la sua cognizione, zelo, e prudenza fosse molto utile avere. Principalmente per questo ammettevansi forastieri in Senato dai Romani.

Resterà a vedere se debba estendersi il Privilegio anche fuor d’Italia, ed ammetter anche Deputato Dalmatino, ed un Greco. Questo si rimetterà alla prudenza, alla cognizione, ed alle riflessioni di chi maturerà il progetto. I Corsi nella sollevazione, che bolle ancora, per cui vogliono sottrarsi dal Dominio della Repubblica Genovese, adducono per uno de motivi l’esser esclusi da ogni partecipazione di Nobiltà, laddove quella Repubblica ha in