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12 dell’istoria di verona

sai prima che Roma, secondo il comun grido, si edificasse, occupò l’Italia da un capo all’altro, cioè dall’Alpi allo stretto di Sicilia, di che i nomi dell’uno e l’altro de’ nostri mari, e Dionisio, Livio, Plutarco, Servio ed altri Scrittori fanno testimonianza. Come tra costoro niente men che tra’ Greci fiorissero le bell’arti, e come da essi più che da’ Greci prendesser poscia i Romani gl’instituti loro e la disciplina, abbiam brevemente esposto in detto Ragionamento, e dalle Antichità Etrusche stampate di fresco a Firenze ampiamente si può raccogliere. Quelli che vennero di qua dall’Apennino, occuparono tutta la pianura tra ’l mare e i monti, e tutto il lungo tratto di qua dal Po, come da Livio singolarmente s’impara; e si divisero in dodici tribù o Republiche, come di là dall’Apennino e di là dal Tevere ancora avean fatto. Non essendo improbabile che altrettante città edificassero, non è mancato chi abbia voluto indovinare quali fossero. Tomaso Dempstero ne’ suoi libri dell’Etruria (l. 4, c. 9 e 107) per una di esse assegnò Sarmione nella penisola del nostro lago di Garda: ma i suoi motivi per verità son rìdevoli. Che una di quelle dodici principali fosse Verona, come il Panvinio suppose (Antich. Ver. pag. 14), non si può con sicurezza affermare, benchè il sito lo persuada per più ragioni: ma è bensì tanto più verisimile che tal sito inosservato da costoro non rimanesse, e che a moltiplicare in esso le abitazioni, e per conseguenza a dar principio a questa città, non lasciassero di por mano: poichè il giro e il ripiegar dell’Adige, che ab-