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Pagina:Maffei - Verona illustrata IV, 1826.djvu/107

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antichità cristiane 101

cere un’osservazion di più. Quell’Imperatore fu ucciso in Verona, ma non si ricava da Liutprando il luogo nè della morte, nè del sepolcro.

Ben dice (c. 20) che una pietra posta avanti alla porta di certa Chiesa ritenea le macchie del suo sangue, onde scrisse poscia il Sigonio, come non potè tal sasso lavarsi mai; ma convien dire sia poi riuscito di trovare miglior acqua, mentre a dì nostri tal maraviglia più non si vede. In questa Chiesa fu coronato il sommo Pontefice Urbano III novamente eletto, il che si ha nel Cronico di Radolfo, e in questa egli cantò messa l’anno 1186 a 14 d’Aprile, come da membrana veduta nel suo Archivio dal Panvinio (Ant. Ver. p. 186). Fuori nel canto è osservabile una pietra usata nella muraglia, in cui si ha iscrizione del 1239, per memoria della venuta a Verona dell’Imperador Federico.


Santo Stefano.


Questa Chiesa era in essere fin nel quinto secolo, benchè in altra forma, avendola fatta atterrare il Re Teodorico, come nell’Istoria si è ragionato. Grand’argomenti ci sono per credere che fosse un tempo la Cattedrale. Preziosa e molto vecchia lapida è in essa, da cui s’impara quanti de’ nostri antichi e santi Vescovi fossero qui sepolti, e quante altre reliquie riposte. Son da vedere nel sotterraneo alquante colonne di marmi stranieri, con capitelli di pietra nostrale variamente e barbaramente lavorati, e alcune arche grandissime, quali serviron prima per Gentili, come qualche