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Pagina:Maffei - Verona illustrata IV, 1826.djvu/133

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fabriche moderne 127


Ma dove abbiam noi lasciati i monumenti Scaligeri di S. Maria Antica, alla nobiltà de’ quali non si troveranno forse gli uguali di que’ tempi? In terra e meze sepolte son prima tre arche di marmo nostrale, quali non si sa per qual di questa Casa servissero, poichè non hanno iscrizione alcuna; ben hanno l’arme sopra i coperchi, e nel mezo di uno si vede la Scala con Aquila sopra, onde s’intenda il verso di Dante, ch’era Ghibellino:

E ’n su la Scala porta il santo uccello.

Su gli angoli hanno quel rilevamento che si osserva in molte delle antiche, onde si può riconoscere quanto durasse l’imitazione dell’opere Romane: una di esse è grandissima, e tutta lavorata e figurata. Altra ve n’ha presso la Chiesa, posteriormente segnata del nome e dell’arma d’altra famiglia: questa è nobilmente collocata, e finge esser coperta da un padiglione formato da sei gran lastre di marmo, che si uniscon nella cima in un piccol quadro con palla sopra, e posano su i traversi di sotto per via di piccolissimo incastro molto artificiosamente. Abbiam dal Moscardo (lib. 9) come in questa fu collocato Mastino primo, che nel 1261 fu eletto Capitan Generale del popolo in vita; titolo corrispondente appunto a quel d’Imperadore in Roma, e col quale Mastino o coperse, o si fece strada al dominio: l’istesso Storico recita l’iscrizione, della quale ora non si trova vestigio alcuno.

Sopra la porta della Chiesa è l’arca di Can-Grande primo con la sua figura, che mostra