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DIALOGO QUARTO.


Donna Beta che la fauèla dal balcòm com Donna Zilia, che la sta in fazàda.


Donna Beta. Dona Zilia.

Donna Zilia. Ze uolèi?

D.ª Be. Uolarèss prejàue che me imprestissià la chiaudièra.

D.ª Zil. Zè no hauèi la uèstra?

D.ª Be. L’hau rota un aurègla.

D.ª Zil. Dio ue perdònis: com auei fat a ròmpeghela?

D.ª Be. La màmula l’hau fata chiàje in tiàra, l’hau petà l’aurègla in tòla schiafa, e la s’hau rota.

Donna Elisabetta discorre dalla finestra con Donna Cecilia che abita di rimpetto.


Donna Elisabetta. Donna Cecilia.

Donna Cecilia. Che volete?

D.ª Elis. Vorrei pregarvi che m’imprestaste la caldaia.

D.ª Cec. E che non avete la vostra?

D.ª Elis. Ha un orecchia rotta.

D.ª Cec. Dio vi perdoni: come avete fatto a rompergliela?

D.ª Elis. La ragazza l’ha fatta cadere in terra, ha battuto l’orecchia nel lavatoio dei piatti, e si è rotta.