Pagina:Maineri - L'adolescenza, Milano, 1876.djvu/48

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fatto stimar facile un cammino irto di mille difficoltà; una malintesa emulazione ha lasciato creder lecita qualunque strada. Guai a chi si mette per un cammino difficile spinto dalla sola emulazione! A metà di quel cammino trova la delusione, e perchè sarà troppo tardi, si trascinerà innanzi divorato dall’invidia impotente e dalle crudeli umiliazioni, che forse lo devieranno nei biechi avvolgimenti delle arti più infami, le ipocrisie, i raggiri, le perfide insinuazioni e la calunnia avvelenatrice delle più oneste esistenze. Ma basta, miei giovani, voi non le conoscete ancora queste livide fogne, a me par già troppo avervele additate perchè stiate lontani dai facili sentieri, che potrebbero condurvi ai loro margini fatali.

Pure avrete sentito dire che un po’ d’ambizione è necessaria: e ve lo dico anch’io: ma è infinito il divario fra l’ambizione delle anime bennate, pura e dignitosa, dall’ambizione pura e semplice delle anime abbiette e cupide di salire senza fatica alle vette seducenti del potere. Chi aspira a star sopra gli altri, non per essere utile, ma per godere il fatuo trionfo della superiorità, è uno sciocco od un impudente. Voi dovete essere ambiziosi di cooperare al ben publico, d’essere utili e valorosi, di onorare il nome della vostra famiglia, di portare la pietra maggiore che potete al grande edificio del progresso, di meritarvi non l’applauso fugace, ma l’amore durevole de’ vostri compaesani.

Ah! quella è vera fama
D'uom che lasciar può qui
Lunga ancor di sè brama
Dopo l’ultimo dì.