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Pagina:Maineri - L'adolescenza, Milano, 1876.djvu/49

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Li conoscete, non è vero, i versi del buon Parini?

E il guadagno? chè non s’ha da mettere in conto per l'avvenire delle famiglie?... Perchè no ? Ma il lucro è conseguenza di studi laboriosi e di fatiche onorate. È frutto necessario, ma non il solo, nè il più prezioso delle professioni. Torcete, torcete sdegnosamente lo sguardo da certe fortune, nè lasciate mai che di esse in voi s’accenda la implacabile sete. Lavoro e moderazione vi daranno premii forse piccoli, ma giocondi; gli accorgimenti volpini e le coperte vie sono un’àlea terribile, dove contro la ricchezza si giuoca l’onore spesso, la coscienza sempre. La vostra educazione presente vi deve premunire contro tutti questi pericoli, ognuno dei quali è mascherato da una corrispondente onesta aspirazione del vostro avvenire, che è l’avvenire della patria.

Rimane un ultimo scoglio, a cui rompono spesso anime lungamente avviate pei miti sentieri della virtù. Poiché queste male arti esistono nella società degli uomini, non vi sarebbe egli pericolo di esserne vittime? Tendere virtuosamente al meglio di sè stesso e di tutti; vedere altri cogliere immeritamente il frutto delle nostre fatiche; aver lavorato con amore e disinteresse, per veder torte al peggio le nostre intenzioni; aver compiuti dei sagrifizi ed essere ricambiati colla calunnia; aver beneficato e sentirsi mordere il petto dalla vipera dell’ingratitudine; che fare allora? — Allora non c’ è altro che Cirsi usbergo della propria virtù, chiudersi nella propria dignità, e camminar diritti sulla strada del dovere, memori del grande precetto: «fa quello che devi, avvenga che può.» Per riuscire a questo però bisogna possedere il coraggio e la costanza che l’età vo-