Pagina:Maineri - L'adolescenza, Milano, 1876.djvu/74

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studio di esse, ma non valsero però a impedirne la decadenza, della quale davano già manifesti segni; soprattutto rarchitettura, che oltremodo carica di ornamenti, nè sempre bene adatti e ragionati, erasi allontanata dalla pristina maestosa semplicità. La liberalità di Adriano nel proteggere e favoreggiare gli artisti destò nei Greci tale entusiasmo che, vivente, ascrittolo tra gli Dei, consecrarongli templi. — Sotto Antonino il Pio l’arte, pur tuttavia serbando dell’antica venustà, perdette ogni purezza di stile; il tempio del Sole, eretto da quell’imperatore in Balbek, segnò il principio del decadimento dell’arte in Oriente; la quale d’allora andò sempre declinando, non ostante gli sforzi di Diocleziano. Gli edifici innalzati da esso, sebbene da ammirarsi per grandiosità di carattere e ricchezza d’ornamenti, rivelano però un gusto già guasto, e che l’arte precipitava in basso. — Un’êra novella di prosperità per essa parve avesse a splendere, allora che Costantino portava in su le rive del Bosforo la sede del romano imperio; avvegnachè, essendo Bisanzio povera d’edifici, ei vi chiamasse gli artisti più insigni per ornarla e renderla degna di lui e del grande imperio. In fatto, in brevi anni Costantinopoli ebbe il suo Campidoglio; ebbe templi e palagi sontuosi, teatri e ippodromi, terme e portici, nei quali trovavansi a profusione l’oro e i marmi più fini; ma l’arte romana, compiutamente decaduta, non potè più levarsi alla prima grandezza. Una fantasia sfrenata e un amore eccessivo di novità, facendo respingere ogni savio principio, aveano tratto in fatali errori i maestri di quei tempi; e la smania febbrile degli ornamenti corrompeva il buon gusto in arte. Intenti solo