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148 | ricordi delle alpi. |
rito non erano zoppe: — Via, parti pure, dicevagli; tuo figlio dee sapere un giorno, che tu non mancasti mai al tuo dovere....
— Partì lieto come a festa, volontario sotto il Generale,... ma non è più tornatoǃ
A prevenire il singhiozzo, che si sentiva salire, il gobbo stese come lampo la mano al bicchiere, ricolmo non so se per la sesta o settima volta (non si possono più contare), e lo tracannò d’un fiato: poi si passò la mano sulla fronte, come ad espellerne le ultime idee.
— Bravo, Tonio!
— È così che va fatto; coraggio!
— Un’ora di gioia ne vale cento di melanconia.
— Ancora questo, Tonio — su, ancora questo!
E Tonio stendeva la mano al bicchiere senza farsi pregare.
Ripigliò tuttavia serio:
— La Lina è morta, quindici mesi dopo il marito, e pochi dì prima la sua creaturina, venuta al mondo spunta e tirata come una candela. Aveva sofferto tanto la povera madre!
Stavolta rimasi solo affatto. Visto che le lagrime non risuscitano i morti, e che ogni giorno bisogna mangiare, mi racconciai a rattacconare e a risolare scarpe, correndo