Pagina:Maineri - Ricordi delle Alpi.djvu/45

Da Wikisource.

miserie a macca. 41

dottrina e gazzette; e poi queste le sono idee da loro signori; noi poveri diavoli,... sa bene,... non ci si raccappezza. Adesso non mi resta che pregare il cielo d’avermi conservato sin qui; ma in fede mia le dico, che non morrei contento, se non vedessi del tutto libera dagli Austriaci anche la povera Venezia....1 Così i miei nipoti non correranno più rischio di servire uomini, che bastonano il loro simile.

Io mi separai dall’onesto popolano con una di quelle strette di mano passionate, che dicono tanto. Il buon uomo mi guardò fisso, e tutto sorridente: — L’ho ben annoiata! soggiunse ancora, n’è vero?

— Sentite, Brogio, gli risposi lì sull’andare; non avrei potuto passare ora più bella, nè più cara di questa, se fossi stato con un principe. Co’ galantuomini si sta sempre bene!

— Come si contenta di poco! sclamò slegando l’asino, e avviandosi a casa.

Mentre mi dirigevo al ponte d’Arquino, in preda alle idee suscitate da tale incontro: — Ecco, diceva meco stesso, com’è questo popolo, che gli uomini in tocco e in sottana, i Coribanti d’ogni colore passati agli onori del tabernacolo, s’ostinano a gridare pigro,

  1. Si noti la data del racconto, 1865.