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136 Le grandi virtù e le grandi gioie

Il nuovo lo interessa, si compiace dell’antico; ma soprattutto gode del presente, che assapora lentamente e con epicurea voluttà.

Il vecchio autocratico, codino, retrogrado, è o decrepito o malato. Concedo al vecchio d’essere conservatore: anzi è fisiologico, è naturale ch’egli lo sia, ma retrogrado mai.

Il vecchio sano nel corpo, nel cuore e nel pensiero, guarda all’avvenire colla stessa compiacenza con cui lo guardano il giovane e l’adulto. Soltanto è più prudente sui metodi per raggiungerlo: fors’anche l’avvenire ch’egli sogna e spera sarà un po’ diverso da quello che sogna e spera il giovane, ma anch’egli lo desidera più giusto e meno ipocrita.

Il vecchio liberale è uno dei tipi più simpatici, più cari della umana famiglia.

Quando vedo e ascolto un uomo, che con i capelli bianchi, parla con entusiasmo e con calda fede del progresso, del trionfo della verità giusta, della sana idealità contro la superstizione; io mi sento commosso e lo guardo con tenerezza piena